"Va data continuità agli
incentivi per investimenti e innovazione, proprio in ragione
delle difficoltà contingenti, non può essere questo il momento
di allentare gli strumenti a sostegno delle imprese". E' quanto
afferma il presidente regionale della Cna Giovanni Cugliari in
un appello ai parlamentari calabresi.
"Il cosiddetto pacchetto Impresa 4.0 - prosegue - ha
dimostrato di essere in grado di supportare processi di
investimento e percorsi di crescita delle imprese, e le
modifiche apportate al Piano con l'ultima legge di bilancio
hanno delineato correttamente una proiezione temporale conferito
linearità e coerenza agli interventi, in linea con le esigenze
di programmazione delle imprese, ma mancano dal primo gennaio
2023 il cosiddetto superammortamento 'generalista' e il credito
d'imposta Formazione 4.0, mentre è stata prevista una
progressiva diminuzione delle aliquote per tutte le altre
misure, che rappresenterebbe un freno significativo per le
imprese che hanno esigenze di riqualificazione innovativa.
Serve, a nostro avviso, un potenziamento delle aliquote
agevolative, e uno sforzo ulteriore per sostenere le misure più
trasversali, quali l'ex superammortamento, così come occorre
garantire continuità ad un'altra misura più trasversale, come la
Nuova Sabatini, funzionale ad un coinvolgimento a più ampio
spettro del nostro sistema produttivo. Ravvisiamo, inoltre,
l'opportunità di rifinanziare la misura Voucher per consulenza
in innovazione, un intervento che, in coerenza con il Piano
nazionale 'Impresa 4.0', sostiene i processi di trasformazione
tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa di
tutto il territorio nazionale attraverso l'introduzione in
azienda di figure manageriali in grado di implementare le
tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0,
nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi
dell'impresa, compreso l'accesso ai mercati finanziari e dei
capitali. In merito all'intensità delle misure stesse, vorremmo
venisse perseguita la differenziazione tra micro, piccola e
media impresa, volta a potenziare maggiormente l'aiuto alle
imprese di più piccole dimensioni, per le quali più forte deve
essere lo stimolo ad intraprendere progetti di sviluppo, se si
intende favorirne la crescita. Segnaliamo altresì l'esigenza di
una riforma degli incentivi alle imprese, il sistema delle
agevolazioni, dai contributi a fondo perduto ai bonus di diversa
natura, è un labirinto: difficile conoscere cosa si nasconde,
qual è la strada da seguire, come si arriva all'uscita. Le
innumerevoli possibilità per le aziende si traducono in un
volume di agevolazioni ancora troppo basso: barriere
comunicative e difficoltà di gestione sono due dei principali
ostacoli su cui sarà necessario intervenire. Le dinamiche del
credito negli ultimi 2 anni e mezzo sono state influenzate dalle
misure straordinarie messe in campo per attenuare gli effetti
della pandemia e da ultimo per mitigare gli effetti della
guerra. Negli ultimi mesi si sta riproponendo però la stessa
dinamica già evidente prima della pandemia, ovvero maggiore
difficoltà di accesso al credito per le imprese di minori
dimensioni, che sappiamo peraltro essere l'ossatura del nostro
tessuto economico. Questo aspetto va monitorato, al pari del
costante innalzamento dei tassi di interesse, al fine di evitare
difficoltà ulteriori per soggetti già fortemente provati da
questo triennio difficilissimo. È oltremodo difficile fare
previsioni anche solo a medio termine, ma è evidente la
necessità di sostenere nell'immediato le esigenze dei soggetti
più colpiti dall'aumento dei costi energetici attraverso
contributi diretti ed utilizzare al meglio gli spazi consentiti
dalla recente proroga del Quadro degli Aiuti di Stato (Temporary
Framework). Sarebbe opportuno individuare qualche criterio
selettivo per evitare di appostare in modo non efficiente le
risorse disponibili, e riproporre il tema di una positiva
integrazione tra gli strumenti di garanzia pubblica e privata,
rinvigorendo così un'esperienza peculiare in Europa e nel mondo,
quella dei Confidi. Confidi che hanno peraltro avviato un
percorso positivo impegnandosi direttamente, nell'erogazione di
piccolo credito a micro e piccole imprese. Un'esperienza che
andrebbe valorizzata e sostenuta, e che potrebbe affiancare
l'attività svolta dalle banche, analogamente all'esperienza
maturata in passato dalle piccole banche territoriali. Al
contempo, permane la necessità di mitigare le rigidità della
regolamentazione bancaria, che, partendo dal presupposto di
salvaguardare pur legittimamente i patrimoni delle banche,
finiscono col rendere ancora più selettivo l'accesso al credito
per le imprese, specie per quelle di minori dimensioni. Non vi
sono riferimenti ad interventi a sostegno dello sviluppo del
Mezzogiorno, a partire dalla mancata conferma del credito
d'imposta per gli investimenti. potrebbe indurre a non ritenere
prioritaria una azione di sostegno efficace a questa area del
Paese. In generale, i dati sul mercato del lavoro, PIL
pro-capite e consumi, registrano il progressivo peggioramento
del divario nord - sud, la cui conseguenza naturale è
l'incremento dell'emigrazione, in particolare dei giovani. Il
rilancio del Sud - conclude Cugliari - deve essere vissuto come
una priorità per l'intero Paese, non possiamo assistere inermi a
questo processo di costante e preoccupante divaricazione tra
nord e sud del Paese, una distanza che va recuperata, per il
bene del Paese nel suo complesso, il mediterraneo diventa
strategico nella nuova geopolitica mondiale quindi bisogna
creare le condizioni di una piena integrazione con il resto
d'Europa".
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