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Daniele Moretti, è tempo di far pace con la Terra

Daniele Moretti, è tempo di far pace con la Terra

Esce Il Capitale Naturale, idee e soluzioni per crisi ambientale

ROMA, 09 dicembre 2022, 15:08

(di Marzia Apice)

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 DANIELE MORETTI (a cura di), IL CAPITALE NATURALE. Idee e soluzioni per fare pace con il Pianeta (Paesi Edizioni, pp.264, 16 euro).

"Non esiste alcuna ricchezza senza natura": è partito da qui Daniele Moretti, giornalista, vicedirettore di Sky Tg24, per il suo libro "Il capitale naturale" (dal 9 dicembre con Paesi Edizioni), nel quale ha raccolto esperienze e testimonianze dei grandi interlocutori del dibattito ambientale. Che sia arrivato (e già da tempo ormai) il momento di "fare pace con il Pianeta" lo sappiamo, ma resta da capire come: il libro punta proprio su questo, a dare un contributo positivo, attraverso tanti contributi che, pur a volte in contrasto tra di loro, informano il lettore offrendogli un ventaglio di possibilità, idee, prospettive, strade da percorrere. I nomi sono diversi, alcuni anche inattesi: si va da Stefano Boeri a Johan Rockström, da Roberto Cingolani a Robert Costanza, da Francesco Starace a Riccardo Valentini, per arrivare all'archistar Stefano Boeri, lo skipper Giovanni Soldini, l'artista ambientale Anne De Carbuccia, l'alpinista Simone Moro. Senza pregiudizi ideologici, Moretti li ha riuniti insieme con l'unico scopo di far comprendere a chi legge, anche stimolandone la curiosità, che se è vero che l'emergenza ambientale è un fatto acclarato, un nuovo mondo - sostenibile e rispettoso della natura - è ancora possibile. "Da oltre 15 anni mi occupo di questioni ambientali, tuttavia proprio perché di lavoro seleziono fonti e faccio domande mi reputo un tramite, non un esperto", dice in un'intervista all'ANSA Moretti, che il 10 dicembre presenterà il libro a Più Libri Più Liberi con Roberto Cingolani, Enrico Giovannini, Ermete Realacci e Andrea Porchera, "a ogni intervistato ho chiesto a ognuno di spiegare quale sia il problema ma anche la soluzione. Nel libro la parola più gettonata è proprio soluzione e l'idea è di offrirne una vasta gamma". "I contributi sono eterogenei e alcuni in netto disaccordo", prosegue, "ho scelto gli esperti seguendo autorevolezza, preparazione e anche suggestione. Se alcuni come Johan Rockström e Robert Costanza sono numi tutelari, anche altri offrono soluzioni disarmanti quanto efficaci: penso per esempio a Simone Moro, alpinista ed elicotterista, per il quale ci si deve innamorare della natura e quindi conoscerla per riuscire a prendercene cura". Ciò che emerge nel libro è l'inadeguatezza dei politici. "Il mondo dell'impresa negli ultimi decenni ha messo al centro del business il capitale naturale e la questione della sostenibilità", spiega, "Una consapevolezza enorme rispetto al passato che non coincide con la lentezza dei decisori rimasti indietro perché troppo legati al consenso. Su questi temi serve infatti un'ottica più lunga del mandato politico". "Si parla sui grandi mass media di climate change dal 2007, ma il tema è apparso sul New York Times per la prima volta già nel 1987. Al di là dell'azione di contrasto di chi vuole contraddire questo tipo di informazione, ossia l'industria fossile, in realtà il problema principale è stato non rispettare le dead line che la scienza ci ha indicato", aggiunge, "i decisori non hanno accettato di stare al passo col cambiamento perché ciò avrebbe messo a rischio la loro stessa esistenza. Ora piano piano ci si sta adeguando".
    Politica, imprese, ma servono anche le persone comuni per cambiare davvero: come si costruiscono consapevolezza e consenso nell'opinione pubblica? "La prima regola è non dire mai bugie, cercare la scorciatoia del sensazionalismo non paga mai. La credibilità si conquista con la pazienza della verità. Poi non cadere nel catastrofismo: lo scioglimento dei ghiacciai all'artico l'ho visto con i miei occhi, la verità va raccontata ma bisogna dire anche che c'è una soluzione", afferma ancora Moretti, "serve un nuovo paradigma di capitalismo, dice Floridi: qualcosa va cambiato, ma come uomini abbiamo la capacità di risolvere i problemi e rispondere a situazioni di stress. Questo per me è tranquillizzante". Lei crede nelle rivoluzioni dal basso, come quella di Fridays for Future? "Le rivoluzioni dal basso sono le uniche efficaci secondo i miei interlocutori, il movimento Fridays for Future con Greta Thunberg ha portato all'accordo di Glasgow ed è riuscito a mettere sotto pressione i decisori".
   

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