"L'Aquila è una città bellissima
che non vedo l'ora di tornare a visitare, per toccare con mano i
progressi della ricostruzione". Toni Servillo aveva le valigie
pronte e una prenotazione all'hotel Duca degli Abruzzi per la
settimana del 6 aprile 2009, pronto per portare in scena la
"Trilogia della villeggiatura", spettacolo tratto dalle ciclo di
tre opere che Carlo Goldoni compose per la stagione autunnale
1761 del Teatro San Luca di Venezia. Poi arrivò la scossa. Oggi
Servillo, che pure era tornato in città, ha ritrovato il
capoluogo in occasione dell'apertura della 15/a edizione
dell'Aquila Film Fest che a lui ha dedicato una
mini-retrospettiva. Nel pomeriggio, all'Auditorium del Parco, il
lungometraggio del premio Oscar Paolo Sorrentino "L'Uomo in
più".
"Quel lavoro - ha ricordato Servillo - segnò l'inizio di una
strada che ci ha regalato tante soddisfazioni". In serata, la
proiezione del film "La Stranezza", ancora nelle sale, di
Roberto Andò. Un omaggio all'opera teatrale "Sei personaggi in
cerca d'autore" di Luigi Pirandello.
Servillo è anche intervenuto sulle difficoltà del mondo dello
spettacolo, viste però dalla prospettiva del suo Jep
Gambardella, protagonista in "La grande bellezza": "Ha pattinato
tutta la vita, avrebbe pattinato anche nei momenti particolari
come gli anni segnati dalla pandemia". A introdurre Servillo
alla stampa Angelo Curti, Massimo Fusillo, Mirko Lino e Doriana
Legge, a testimonianza della collaborazione con l'Università
dell'Aquila. Domani l'attore terrà una Masterclass
all'Auditorium del Parco.
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