Si chiudono con un sorriso
d'oro per l'Italia i mondiali di taekwondo. Il campione olimpico
Vito dell'Aquila si conferma infatti sul tetto del mondo nella
categoria -58 kg e dopo il successo ai Giochi porta a casa anche
quello con i colori dell'iride.
Il percorso del carabiniere di Mesagne verso la finalissima è
stato dirompente. Non ha concesso praticamente nulla agli
avversari, compreso, in semifinale, il beniamino di casa, il
messicano Brandon Plaza Hernandez. Poi l'atto finale, il momento
che conta più di tutti gli altri dove il confine tra il sorriso
e la delusione che mai si dimenticherà, può essere legato a un
calcio, un istante, una distrazione. È così poteva essere per
Vito, come ha dimostrato il primo round, perso per un punto
proprio all'ultimo secondo quando l'azzurro si trovava in
vantaggio.
La rabbia si è subito trasformata in riscatto nel secondo
round dove il l'olimpionico di Tokyo ha dominato, concludendo
con un 13-4 che non concedeva nulla all'avversario, se non il
definitivo duello dell'ultimo round. Da una parte il numero uno
del ranking, Dell'Aquila. Dall'altra il numero 2, il coreano Jun
Jang. Una differenza minima che sul quadrato è stata cancellata
dall'italiano. Con il ct Claudio Nolano a tenere l'atleta sul
binario della perfezione fatta di tecnica, strategia e
concentrazione, la sfida finale non ha avuto storia. Dopo una
fase di studio, un colpo contemporaneo, Dell'Aquila ha preso il
sopravvento per chiudere poi con un netto 13-6. Braccia alzate e
una gioia incontenibile ma misurata, come è nel carattere del
pugliese.
"Sono contento per me e per l'Italia. Rischiavamo di tornare a
mani vuote, pur avendo aspettative pari alla classifica con cui
io e Simone Alessio ci siamo presentati (numeri uno del ranking
mondiale, ndr) - le parole di Dell'Aquila -. E mi dispiace
davvero molto per lui. Ma saprà rifarsi. Questo oro è anche suo,
così come di tutti gli altri atleti che hanno preso parte a
questo mondiale. È il risultato del lavoro e degli allenamenti
che ogni giorno ci impegnano insieme, spalla a spalla. La dedica
è a loro e alla mia famiglia, che ha dovuto fare nottata per
vedermi".
A 22 anni Dell'Aquila ha vinto quasi tutto: nel quadro dei
grandi successi gli manca un successo del Grand Prix: "Speravo
potesse arrivare quest'anno, a Roma, davanti al mio pubblico, ai
miei amici, alla mia famiglia - dice -. E invece purtroppo un
infortunio a pochissimi giorni dalla gara ha compromesso la
prestazione. Però prometto che mi rifarò". Prossimi obbiettivi
quindi il Grand Prix e l'Olimpiade di Parigi 2024, ed è lecito
continuare a sognare.
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