(ANSA) - ROMA, 12 AGO - La presenza di lavoratori occupati
"in nero" costituisce circa il 26% (pari a 15.150 soggetti) dei
59.362 lavoratori irregolari tutelati dall'Ispettorato nazionale
del lavoro (Inl) e, nel rapporto tra il numero occupati "in
nero" e quello delle ispezioni con esito irregolare, "le
percentuali più elevate a livello regionale sono state rilevate
in Campania (60 addetti "in nero" per 100 controlli con esito
irregolare), seguita da Toscana (52%) e Calabria (48%)". A
renderlo noto lo stesso organismo, nella Relazione sull'attività
di vigilanza condotta nel 2021 e pubblicata oggi. Si conferma,
poi, recita il dossier, "la tendenza a una diminuzione generale
del lavoro sommerso per le donne, determinando una riduzione
della quota femminile che dal 40% del 2019 passa al 30% del
2021, e si assiste conseguentemente ad una crescita della quota
maschile di lavoro "in nero", che va dal 60% del 2019 al 70% nel
2021". Inoltre, "su 3.971 provvedimenti di sospensione
dell'attività imprenditoriale, 3641 sono per lavoratori "in
nero", e 330 per violazioni sulla salute e sicurezza", si
sottolinea nella Relazione dell'Inl. (ANSA).