(ANSA) - ROMA, 03 AGO - La conferenza dei capigruppo del
Senato di oggi non ha sciolto il 'nodo' dell'approdo, o meno,
nell'Aula di palazzo Madama, del disegno di legge sull'equo
compenso per le prestazioni dei liberi professionisti: in base
all'esito della riunione di oggi, infatti, domani mattina, a
seguito dell'esame del disegno di legge sulla giustizia
tributaria, ci sarà una nuova capigruppo per valutare la
calendarizzazione del provvedimento. Nelle ultime ore, intanto,
è ripartito il 'pressing' del mondo del lavoro autonomo nei
confronti di governo e Parlamento, affinché il testo (frutto
dell'uniificazione di iniziative normative di FdI, Lega, Fi e
M5s, approvato alla Camera nell'ottobre del 2021 e licenziato
senza modifiche dalla Commissione Giustizia del Senato a fine
giugno, ndr) venga varato, come sottolineato stamani, con una
nota, dal presidente del Consiglio nazionale dei periti
industriali Giovanni Esposito, perché "atteso da oltre 2 milioni
e mezzo di professionisti". Il ddl stabilisce, tra l'altro, che
un compenso equo (stabilito sulla base dei parametri
ministeriali fissati per le diverse categorie professionali)
debba riguardare i rapporti regolati da convenzioni per
svolgere, "anche in forma associata, o societaria", attività in
favore di "imprese bancarie e assicurative" e delle loro
controllate, ma anche di aziende che, "nell'anno precedente al
conferimento dell'incarico", hanno occupato più di 50
lavoratori, o "hanno presentato ricavi annui superiori a 10
milioni di euro". (ANSA).