(ANSA) - GENOVA, 12 LUG - L'attuazione del Pnrr e la ripresa
economica "richiedono decisioni e non aperture di crisi. Il
mondo armatoriale chiede uno sforzo a tutte le controparti
istituzionali per superare ogni impasse e tornare a lavorare su
temi concreti". Così il presidente di Assarmatori, Stefano
Messina, ha ricordato i nodi "da sciogliere subito" per quanto
riguarda il trasporto marittimo "in modo che - ha detto - possa
continuare a garantire sviluppo e occupazione. Così si è chiesto
di battersi per evitare gli impatti negativi, potenzialmente
devastanti, che il trasporto marittimo italiano accuserebbe dal
combinato disposto delle norme dettate dall'Imo e dal pacchetto
Fit for 55 dell'Ue, di semplificare il quadro regolatorio del
settore marittimo, mettendo al più presto in sicurezza il
supporto dello Stato alle attività delle imprese italiane di
navigazione; tutelare l'industria crocieristica italiana, e
tutto il suo indotto anche in termini di occupazione, con
particolare riguardo al 'caso Venezia'; e, ancora, tenere in
considerazione il know-how degli armatori in vista dell'aumento
dell'import di gnl". Sono questi i principali temi su cui ha
parlato Messina che, con la sua relazione all'Annual Meeting
2022 in corso al Parco dei Principi Grand Hotel in Roma, si è
rivolto direttamente al Mims Enrico Giovannini. "Il nostro
settore - ha detto Messina - fa i conti con due anni di pandemia
e con le crescenti tensioni geopolitiche che hanno fatto
deflagrare l'inflazione e causato cambiamenti radicali dello
scenario mondiale. In tutto questo l'armamento fronteggia
vecchie e nuove problematiche. Aprire una crisi di Governo in
questo momento sarebbe irresponsabile. Le nostre imprese
vogliono continuare a creare sviluppo e posti di lavoro - ha
aggiunto Messina - e sono preoccupate per l'intempestività delle
norme Imo e dell'UE per la sostenibilità ambientale. Chiediamo
al Governo di battersi nei negoziati finali fra Parlamento,
Consiglio e Commissione per tutelare tutti i collegamenti
insulari e le Autostrade del Mare, che vanno promosse senza
discriminazioni tra operatori, scongiurando effetti boomerang
come il trasferimento modale inverso dal mare alla strada".
Per quanto riguarda la semplificazione normativa "abbiamo
bisogno di essere liberati da regole dettate 80 anni fa - ha
proseguito Messina -. Vogliamo competere ad armi pari con gli
armatori, anche di Paesi membri della UE, che battono bandiere
di Stati che hanno reso efficiente il sistema del trasporto
marittimo senza alcuna diminuzione di standard di sicurezza o di
lavoro. Le nostre imprese attendono il completamento del
processo legislativo necessario per adeguarsi a quanto chiesto
dalla Commissione europea ormai due anni e mezzo fa, cioè di
estendere i benefici del Registro Internazionale, strumento che
ha garantito crescita e occupazione, anche nel caso in cui le
imprese italiane operassero con navi registrate nei Paesi della
Unione europea".
Anche il settore crocieristico, per quanto in netta ripresa
dopo l'azzeramento dei traffici dovuto alla pandemia, "vive un
momento complicato - ha aggiunto il presidente di Assarmatori -
La chiusura del Canale della Giudecca, a Venezia, ha inferto un
colpo durissimo a questo comparto in tutto l'Adriatico.
Auspichiamo che il Governo indichi una soluzione per poter
utilizzare il Canale Vittorio Emanuele, per vedere finalmente
approvato il Protocollo Fanghi e per accelerare la realizzazione
di nuovi accosti a Marghera garantendo risorse aggiuntive al
Commissario: anche questo comparto è un volano fondamentale per
l'economia nazionale". Infine, secondo Messina, il fatto che il
trasporto marittimo sia un'infrastruttura essenziale del Paese è
confermato dagli investimenti chiesti dall'Esecutivo alle
imprese a controllo pubblico, che hanno iniziato a muoversi
acquisendo rigassificatori galleggianti: "in vista di una
crescita dell'import di gas naturale liquefatto - ha concluso -,
noi armatori privati abbiamo le competenze per la gestione della
supply chain e della logistica e mettiamo a disposizione il
nostro know-how". (ANSA).
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