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Blue economy: Olbia prima in Italia per occupati

 Report Unioncamere-Cipnes: 11mila addetti, ricavi per 1,6 mld

22 ottobre, 13:47
Una veduta del porto di Olbia Una veduta del porto di Olbia

 Olbia è la prima in Italia per numero di occupati nell'Economia del mare e la seconda, dopo Trieste, per valore aggiunto. I dati emergono dalla pubblicazione annuale di Unioncamere che definisce e raggruppa tutte le attività economiche che si svolgono nel e sul mare, come la pesca, la cantieristica navale, la gestione di hotel, il trasporto merci. Le aziende di Olbia e della Gallura marittima orientale attive nella Blue economy generano ricavi per 1,6 miliardi, come accertato da una ricerca del Cipnes Gallura. A Olbia e in Gallura marittima sono occupati nell'Economia del mare quasi 11mila addetti, che rappresentano il 16,8% degli occupati totali; il valore aggiunto prodotto è pari a 458 milioni di euro e rappresenta il 13,9% di quello complessivo a Olbia e provincia. I dati fanno riferimento al 2018 e sono contenti nell'edizione 2019 del Rapporto "Economia del mare," l'ultimo in cui Unioncamere censisce la soppressa provincia di Olbia-Tempio con i suoi 26 Comuni. Nelle due successive edizioni Unioncamere analizza infatti solamente la provincia di Sassari, includendovi anche i Comuni della Gallura. In attesa che il territorio abbia nuovamente la sua provincia, dunque, valgono gli ultimi numeri disponibili per accertare il primato di Olbia e degli altri centri costieri. Nel 2016 e nel 2017 Olbia e la Gallura marittima erano al primo posto in Italia per occupati nell'Economia del mare (rispettivamente con il 15,5% e il 15,8% sul totale degli occupati totali dell'ex provincia di Olbia-Tempio), mentre per il valore aggiunto sono passati dal quarto posto del 2016 al terzo del 2017 fino al secondo del 2018. La Blue economy è uno dei settori più sostenibili. Le sue attività operano sul mare e a difesa del mare e hanno un impatto economico rilevante: 1 euro prodotto dalla Blue economy ne attiva altri 1,7 sul resto dell'economia. Da uno studio del Cipnes emerge che le aziende galluresi attive nell'Economia del mare sono 2084, pari al 10,8% delle imprese attive nel 2018 nell'ex provincia di Olbia-Tempio. Gli occupati diretti sono 11.104, un numero in linea con i dati di Unioncamere, e sono pari al 19,4% di tutti gli occupati della ex provincia di Olbia-Tempio. I bilanci del 2019 delle società analizzate - ultimo anno prima del Covid - indicano che i ricavi complessivi sono pari alla considerevole cifra di 1 miliardo 642 milioni di euro. La maggior parte delle imprese opera nelle "Attività sportive e ricreative" (31,9% del totale); a seguire "Servizi di alloggio e ristorazione" (25,1%) e "Movimentazione di merci e passeggeri" (16,4%). Tra le società che operano nelle sette filiere dell'Economia del mare, solo per fare alcuni esempi, ci sono quelle della cantieristica nautica del distretto produttivo di Olbia del Cipnes Gallura, la fabbrica del tonno As do Mar, gli alberghi della Costa Smeralda. (ANSA).

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