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Porti: Federagenti, con il cambio del clima è urgente proteggerli

Santi: "Va fatta verifica e se necessario prevedere nuove opere"

01 dicembre, 16:32

(ANSA) - GENOVA, 01 DIC - Con il cambiamento climatico in atto, è necessario accendere un faro anche sui porti. Federagenti, la federazione nazionale agenti, raccomandatari marittimi e mediatori marittimi si prepara a rivolgere un appello ai ministeri competenti, a partire da quello del Mare rilanciando la necessità di concentrare l'attenzione sulle infrastrutture strategiche, come i porti, dopo la tragedia di Ischia e le mareggiate di una decina di giorni fa. "E' urgente ed emergenziale - chiede con una nota - verificare le opere di protezione esistenti, valutarne lo stato di manutenzione, provvedere all'escavo dei fondali di porti, fiumi e degli invasi in generale abbreviando nei tempi l'iter procedurale previsto per legge e fissando tempi e metodologie, anche autorizzative, di emergenza". E bisogna procedere subito. "Dopo quello sul dissesto idrogeologico, si pone oggi - sostiene il presidente di Federagenti, Alessandro Santi - il quesito cogente sulla capacità delle attuali infrastrutture portuali di sopportare l'impatto dei fenomeni atmosferici derivanti dal cambiamento climatico in atto. Un quesito che riguarda le strutture esistenti, ma anche la necessità di prevedere nuove opere per la protezione dei principali bacini portuali del Paese". Le infrastrutture vanno sottoposte a un'attenta e rigorosa analisi dei rischi e vanno definite le priorità di intervento in base ai rischi potenziali e le valutazioni economiche, sociali, e occupazionali oltre che ambientali. Alcuni porti italiani hanno subito già danni finora sottostimati sottolinea Santi: "Per le infrastrutture portuali si tratta non solo di danno alla merce contenuta nei magazzini o presente sui piazzali, ma anche di danni agli impianti e conseguenti blocchi dell'operatività e congestioni". (ANSA).

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