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Energia: ricerca, in Italia sempre più diffusi i porti green

 Srm-Intesa e Politecnico Torino, il ruolo dei biocarburanti

01 dicembre, 19:15
Energia: ricerca, in Italia sempre più diffusi i porti green Energia: ricerca, in Italia sempre più diffusi i porti green

 I porti di fatto stanno diventando poli di sviluppo industriale ed energetico. In quanto terminali di energie fossili e rinnovabili, nonché luoghi di sbocco di pipelines provenienti in particolare dal Nord-Africa che portano flussi di energia e anche vicini a industrie ad alta intensità energetica. Questo ne accrescerà il valore strategico ed economico. E' quanto emerge dal quarto Med & Italian Energy Report, realizzato da Srm, centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, e l'Esl@Energy center del politecnico di Torino presentato a Bruxelles. La portualità italiana, secondo il rapporto, ha una importante caratterizzazione energetica. I primi cinque Energy port italiani concentrano il 70% circa del traffico e sono: Trieste, Cagliari, Augusta, Milazzo e Genova. Tre scali sono del Mezzogiorno. È nato e sta evolvendo in Italia, un nuovo modello portuale che sta ricalcando quelli più evoluti del Nord-Europa: il Green Port, vale a dire uno scalo sempre più rivolto a efficientare il proprio consumo di energia, ad essere al servizio di navi che utilizzano combustibili alternativi ed a dotarsi di infrastrutture di attracco ed equipment per il bunkeraggio diversificato delle navi. Ma anche di utilizzare tecnologie digitali, modelli intermodali e sempre più rivolti a perseguire l'obiettivo di riduzione delle emissioni. Nel rapporto di Srm-Intesa Sanpaolo e il Politecnico di Torino, emerge anche il ruolo dei biocombustibili nella decarbonizzazione del settore dei trasporti dell'Ue, rappresentando l'83% del totale dei combustibili rinnovabili utilizzati nel 2020. Nella regione del Mediterraneo, inoltre, il 94,2% dei consumi finali complessivi di energia nel settore dei trasporti è attualmente coperto da prodotti petroliferi. Il 75,9% dei consumi di prodotti petroliferi è dovuto al solo trasporto su gomma. Una stima della quantità di energia elettrica da produrre per sostituire il consumo di prodotti petroliferi in tutto il settore dei trasporti del Mediterraneo con carburanti sintetici mostra che dovrebbero essere necessari 6.177 Twh/a, ovvero più di tre volte l'attuale generazione complessiva di energia elettrica in tutta la regione mediterranea. Se si adottassero combustibili sintetici per la decarbonizzazione dei soli settori del trasporto aereo (sia nazionale che internazionale) e marittimo nel Mediterraneo, il fabbisogno di energia elettrica sarebbe pari a 1.198 TWh/a, ovvero il 58% dell'attuale produzione elettrica del Mediterraneo. L'analisi complessiva mostra che i combustibili sintetici non possono rappresentare né un'alternativa ai combustibili fossili né un concorrente dell'energia elettrica (ANSA).

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