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A Varese l'addio a Maroni, striscioni della Lega 'Grazie Bobo'

A Varese l'addio a Maroni, striscioni della Lega 'Grazie Bobo'

Applausi all'arrivo del feretro. In chiesa la premier Meloni e i presidenti di Camera e Senato, con ministri e i due vicepremier. Sala: 'Per me era un amico e un confidente'.

26 novembre 2022, 09:59

Redazione ANSA

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A Varese l 'addio a Maroni - RIPRODUZIONE RISERVATA

A Varese l 'addio a Maroni - RIPRODUZIONE RISERVATA
A Varese l 'addio a Maroni - RIPRODUZIONE RISERVATA

I funerali di Roberto Maroni si sono svolti nella sua Varese. A dare l'ultimo saluto ad uno dei padri fondatori della Lega il governo con in testa la premier Giorgia Meloni  arrivata insieme al presidente del Senato Ignazio La Russa, è stata accolta da un applauso.In chiesa anche i due vice premier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Sono presenti alle esequie anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e diversi ministri. I tre governatori leghisti, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana e Luca Zaia sono entrati insieme in chiesa. Tantissimi gli amici ma anche gli avversari politici che nei confronti di Maroni hanno avuto parole di stima e di affetto.

 

Maroni, applausi per la premier Meloni all'arrivo a Varese per i funerali

"Era una persona capace di grande visone e di grande concretezza. Era una delle persone che ho conosciuto che più sapevano fare il gioco di squadra". Così la premier Giorgia Meloni visibilmente commossa ha ricordato Roberto Maroni lasciando i funerali di Stato a Varese. "Ne ho un ricordo straordinario, tra l'altro ci sentivamo - ha concluso -. Penso che l'Italia sia stata fortunata a poter contare su una persona così nelle sue istituzioni".

"Qui a Varese ho sentito dire spesso in questi giorni, 'era uno di noi'. È bello quando un politico riesce a farsi percepire così come uno di noi". Con queste parole il vescovo ausiliare di Milano Giuseppe Vegezzi ha ricordato Roberto Maroni nell'omelia durante i funerali di Stato a Varese. "Le sue origini umili non le ha mai rinnegate e le ha sempre vissute con normalità, soprattutto quando tornava a Lozza dove era non il ministro ma il marito di Emilia e il padre di Chelo, Fabrizio e Filippo - ha aggiunto -. È bello pensarlo che sta cantando anche per noi". Il vescovo ha rinfatti icordato la sua passione per la musica nella band Distretto51, e quando suonava ai matrimoni in chiesa. "Aveva uno stile capace di ascoltare e capire tutti - ha concluso - e ha sempre inteso l'impegno politico come servizio per il bene dei cittadini. Un uomo sempre pronto per dialogare e mai teso a distruggere".

"Papi sappiamo che per te non è stato facile essere un papà perché il tuo lavoro, che era la tua passione, ti portava spesso lontano da casa. Accendevamo la tv e ti vedevamo lì ma non siamo mai stati arrabbiati con te, era sempre una gioia vederti tornare nel weekend". Così Filippo Maroni ha ricordato il padre Roberto al termine dei funerali di Stato nella basilica di San Vittore a Varese. "Eri introverso, un timidone e nonostante i vertici, e i G8 con i potenti del globo, nonostante i comizi e le ospitate tv, per te era tanto difficile tirare fuori le tue emozioni - ha aggiunto -. A tante cose ha sempre dovuto pensare la mamma, tu non sapevi bene come si fa ma sapevi che ci volevi un bene infinito. Con quegli abbracci che ci davi quando ci dicevi ti voglio bene. Ti sentivi in colpa perché non eri molto presente ma nei momenti di difficoltà hai capito che la famiglia poteva essere un porto, che era qualcosa di cui avevi bisogno. Hai capito che ci sono cose più importanti della politica". "Non ci hai fatto mai mancare il tuo affetto e le rassicurazioni fino all'ultimo, per non darci pena. Ti sei impegnato tanto per essere un buon papà, anche quando non riuscivi più ad alzarti dal letto. Noi lo sappiamo bene perché il tuo amore ci è arrivato tutto - ha concluso -. Buon cammino papà".

Per me Roberto Maroni "era un amico e molto anche un confidente, una persona di cui ci si poteva fidare. Quando c'erano cose delicate e volevi confrontarti con qualcuno, con lui eri sicuro che non sarebbero uscite dalla stanza. Era quel tipo di persona che mancherà per questo". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, arrivando ai funerali di Stato di Roberto Maroni. "A volte è molto meglio il confronto con qualcuno che non è della tua parte politica e non ti dà necessariamente ragione - ha aggiunto -. Maroni ha rappresentato uno stile che oggi, anche in generale nella politica, non vediamo più, quello stile dialogante che dovrebbe caratterizzate tutti. Da alcuni mesi avevo smesso di disturbarlo al telefono ma ci siamo scritti messaggi fino alla settimana scorsa". Sala ha poi ricordato anche il contributo dato da Maroni alla candidatura di Milano alle Olimpiadi invernali del 2026. "Era molto visionario. Aveva una capacità di guardare molto avanti nei tempi, che mancherà. Le Olimpiadi le abbiamo portate a casa anche grazie a lui - ha conclus
o -. Ma soprattutto in lui c'era una incrollabile fiducia sul fatto che lo si potesse fare e che si potevano fare le cose con coraggio. Era un uomo molto coraggioso".

Maroni, Sala: 'Era un visionario che amava il dialogo e un uomo molto coraggioso'

"Credo che Roberto Maroni fosse davvero una persona perbene e anche un interlocutore molto piacevole. Un avversario leale, quindi credo che la Lombardia abbia perso una persona seria". Così il candidato alla presidenza della Regione Lombardia del centrosinistra Pierfrancesco Majorino, ha ricordato Roberto Maroni, scomparso all'età di 67 anni dopo una malattia. Alle esequie dell'ex ministro dell'Interno ed ex governatore lombardo è arrivata anche Letizia Moratti, candidata alla presidenza della Regione Lombardia con il Terzo polo. Oggi a Varese è stato proclamato il lutto cittadino. "Tutte le forze politiche al di là degli schieramenti gli riconoscono due qualità: la lealtà e la correttezza", ha sottolineato il sindaco di Varese Davide Galimberti.

Il ricordo di Matteo Salvini: "È stato un orgoglio per la Lega e per l'Italia. La sua città e la sua comunità gli hanno dato il saluto più bello, è stato bello vedere anche altri sindaci di territori diversi e idee diverse".  "Era una persona seria, anche il sole lo saluta. È il modo giusto per ringraziarlo", ha aggiunto. A chi gli ha chiesto quale eredità politica lascia Maroni, Salvini ha risposto: "Risolvere i problemi e non crearli. Siamo qua per questo. Lui ha fatto il segretario federale prima di me e per me sarà ancora più impegnativo ed emozionante guadagnarmi la fiducia giorno per giorno".

"Grazie Bobo". Con questa scritta su uno striscione affisso fuori dalla storica sede della Lega di Varese, in piazza Podestà, il partito e i militanti hanno voluto salutare e ringraziare Roberto Maroni nel giorno dell'ultimo saluto nella sua città. A Varese oggi è lutto cittadino e sono esposte le bandiere a mezz'asta.

 

Maroni, feretro sotto la sede della Lega a Varese: Salvini, Giorgetti e Fontana si commuovono

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