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Federmacchine: industria rallenta, incentivi siano strutturali

Nel 2022 ricavi fermi a 51 mld (+1,3%), dopo un 'ottimo' 2021

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 12 LUG - Dopo un ottimo 2021, l'industria italiana del bene strumentale registra, nel 2022, un evidente rallentamento dell'attività, come testimoniato dai dati elaborati dal gruppo statistiche Federmacchine e presentati in occasione della Assemblea dei soci della federazione, che riunisce le associazioni dei produttori di beni strumentali. Nel 2021, il fatturato del comparto si è attestato ad un valore pari a 50,4 miliardi di euro, registrando un incremento del 21,6% rispetto al dato del 2020. Grazie a questa accelerazione, l'industria italiana di settore non solo ha recuperato il terreno perso nel biennio precedente (2019-2020) ma ha addirittura migliorato il record che aveva segnato nel 2018. Le previsioni per quest'anno sono di tenore differente: la crescita registrata nel 2021 fermerà la sua corsa stabilizzandosi. In particolare, il fatturato crescerà a 51 miliardi, l'1,3% in più del 2021. L'export, atteso in crescita del 2,1%, si attesterà a 33,5 miliardi di euro. Il rapporto export/fatturato crescerà al 65,7%. "ll processo di transizione 4.0, avviato ormai da parecchi anni, è in una fase cruciale del suo dispiegamento perché la consapevolezza della necessità di innovare gli impianti manifatturieri si sta allargando ad una platea sempre più ampia di imprese" e "per questo riteniamo che gli incentivi 4.0 debbano divenire strutturali, così da accompagnare in modo continuo e costante l'evoluzione tecnologica delle fabbriche. Alle autorità di governo chiediamo quindi di ragionare su un sistema che preveda il mantenimento di queste misure anche oltre il 2025", sottolinea il presidente di Federmacchine, Giuseppe Lesce. (ANSA).
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