ROMA - Fino al 29 settembre Palazzo Besso a Roma ospita la mostra dell'artista Edelweiss Molina, curata da Francesca Romana Morelli e patrocinata dal Comune e dall'Accademia di Belle Arti di Roma. La personale 'Fisionaria/Visionaria' riunisce 6 grandi veli stampati su seta acrilica con tecnica serigrafica e oltre 30 disegni a grafite su carta intelata, che rappresentano le pagine di un diario figurativo di oltre dieci anni nel quale l'artista affronta il dilemma dell'essere e della sua immagine, intesa attraverso la fisionomia e le sue declinazioni.
Le opere riportano le espressioni sospese tra visione e fisionomia del maschile e del femminile, coinvolgendo lo spettatore in continui cambi. I 6 veli sono replicati su un supporto evanescente in un connubio poetico e tattile, che è riportato sull'abito couture Rose e Spine, modello sottoveste in satin di seta con stampa serigrafica con l'immagine guida della mostra, Vergine di Rose e Spine, realizzato dalla stilista Eva Tartaglia nell'atelier 'Yes I do' di Roma. "Nell'edificare la sua propria Wunderkammer, Edelweiss ha scelto per molte opere un'accentuata posizione sospesa - spiega la curatrice - più volentieri verso la sommità degli ambienti, appese tra gli elementi architettonici. Qualcosa che porta lo spettatore ad alzare la testa, a dover guardare per scrutare i volti, quasi androgini, disegnati leggeri sui veli di seta, che interagiscono con la luce e l'aria, ma anche con il riposizionarsi rispetto a essi. Alla disposizione sospesa dell'allestimento risponde una morbida posizione orizzontale di altre opere, tra cui una lunga sequenza di volti, considerata un deposito di fisionomie di persone incontrate casualmente, per la maggior parte rimaste sconosciute, qualcosa che potrebbe corrispondere a una sorta di diario-archivio di attimi vissuti, bloccati, svuotati dalla pesantezza di essere immagini, per lasciare spazio alla dimensione psichica enigmatica".
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