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Pronta la mappa del Dna dei delfini australiani

Pronta la mappa del Dna dei delfini australiani

Fornisce indicazioni chiave per la loro protezione

13 luglio 2022, 10:31

Redazione ANSA

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Pronta la mappa del Dna dei delfini australiani, ottenuta grazie a 200 esemplari che vivono lungo i 3.000 chilometri della costa meridionale (Fonte: Photo courtesy Temptation Sailing, S Australia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pronta la mappa del Dna dei delfini australiani, ottenuta grazie a 200 esemplari che vivono lungo i 3.000 chilometri della costa meridionale (Fonte: Photo courtesy Temptation Sailing, S Australia) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pronta la mappa del Dna dei delfini australiani, ottenuta grazie a 200 esemplari che vivono lungo i 3.000 chilometri della costa meridionale (Fonte: Photo courtesy Temptation Sailing, S Australia) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pronta la mappa del Dna dei delfini australiani, ottenuta grazie a 200 esemplari che vivono lungo i 3.000 chilometri della costa meridionale: il censimento fornirà indicazioni chiave per la protezione di questi animali e degli ambienti in cui vivono, non solo in Australia ma anche in altre parti del mondo. Il risultato arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Bmc Ecology and Evolution e guidato dall’australiana Flinders University, e sottolinea l’importanza della diversità genetica per l’adattamento dei delfini e degli animali in generale ai cambiamenti degli ecosistemi, dovuti ad esempio al cambiamento climatico e alle attività dell’uomo.
“Le informazioni su come l'ambiente influisce sulla diversità del Dna delle popolazioni marine possono aiutare nella gestione delle popolazioni”, dice Andrea Barceló, alla guida dello studio, “e nella previsione di come potrebbero far fronte al cambiamento climatico e ad altri impatti antropici”. I dati raccolti mostrano la presenza di cinque popolazioni di delfini comuni (Delphinus delphis), influenzate da una serie di fattori ambientali come le correnti locali, le temperature dell’acqua e le fluttuazioni nei livelli di salinità.
“È importante che chi gestisce i nostri ambienti costieri consideri l'importanza della diversità del Dna”, aggiunge Luciana Möller, co-autrice dello studio, “in particolare in caso di cambiamenti nelle condizioni ambientali chiave, come la temperatura dell'acqua, la salinità e le fonti di cibo”. I ricercatori sottolineano anche la necessità di mantenere in contatto tra loro le diverse popolazioni per promuovere lo scambio di materiale genetico: un fattore che migliora la capacità degli animali di adattarsi ai cambiamenti che avvengono nei loro habitat.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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