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La base italo-francese in Antartide

La base italo-francese in Antartide

31 gennaio 2017, 16:59

Redazione ANSA

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La base italo-francese Concordia durante l 'inverno antartico (fonte: ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La base italo-francese Concordia durante l 'inverno antartico (fonte: ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La base italo-francese Concordia durante l 'inverno antartico (fonte: ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La stazione antartica Concordia e' stata completata nel 2005 ed è un punto di riferimento di molti settori di ricerca. Per la sua posizione Concordia è un punto di osservazione privilegiato per la glaciologia, l'astronomia e l'astrofisica, le scienze dell'atmosfera e le scienze della Terra, la biologia e la medicina, comprese le ricerche sulla capacita' umana di adattarsi ad ambienti ostili

La base e' stata costruita sul plateau antartico, nell'area chiamata Dome C, a oltre 3.000 metri di quota e distante 1.100 chilometri dalla base francese di Dumont d'Urville e a 1.200 chilometri dalla base italiana ''Mario Zucchelli'' a Baia Terra Nova. La costruzione, cominciata nel 1999, e' stata avviata grazie alla collaborazione tra il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), finanziato dal ministero dell'Istruzione, l'universita' e la ricerca e gestito dal consorzio formato da Enea, Cnr, Ingv e Ogs e dall'Istituto Polare Francese ''Paul Emile Victor'' (Ipev). La stazione e' formata da due torri cilindriche bianche, colorate dalle piccole finestre rosse.

I due edifici poggiano su sei pilastri di ferro che possono sollevarsi e impedire lo sprofondamento nella neve. Hanno anche un nome: Rumoroso e' quello piu' vicino agli impianti, Calmo e' l'altro, dove si trovano la zona notte, i laboratori e l'infermeria. Nel Rumoroso ci sono le officine, una piccola palestra e una zona per il tempo libero, i magazzini e la cucina. Ogni torre ha tre piani ed e' alta da terra 14 metri, ciascuno di 250 metri quadrati. Complessivamente la base puo' ospitare 16 persone in inverno e 32 in estate. Si tratta di un sistema completamente autonomo, che la fa assomigliare molto a una stazione spaziale: le acque reflue, per esempio, vengono trattate e riciclate, nell'ambito di un esperimento in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Europea (Esa). L'acqua potabile si ottiene invece sciogliendo la neve. Intorno alle due torri si trovano il campo estivo e laboratori, compreso quello in cui e' stato realizzato l'esperimento Epica, con il prelievo di una carota di ghiaccio nella quale e' registrata la storia del clima degli ultimi 900.000 anni. A rendere quest'area particolarmente interessante sono le temperature bassissime (oscillano fra meno 50 e meno 80 gradi), e le precipitazioni nevose molto scarse (da 2 a 10 centimetri l'anno). E' un ambiente ideale per le osservazioni astronomiche cosi' come per studiare il fenomeno del buco dell'ozono, e' un luogo indisturbato che permette di raccogliere dati interessanti per la sismologia e il geomagnetismo e le sue condizioni ambientali estreme ne fanno anche il luogo ideale per studiare il comportamento umano in un ambiente difficile, simile a quello che si trova nelle stazioni spaziali.

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