L'assunzione di alcuni
antinfiammatori non steroidei potrebbe alzare il rischio di
scompenso cardiaco nelle persone con diabete, specie se con più
di 65 anni e con malattia non controllata adeguatamente. È
quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori dell'Herlev
and Gentofte University Hospital di Copenhagen che verrà
presentato al congresso della European Society of Cardiology.
Lo studio ha preso in considerazione il legame tra l'uso di
breve periodo di alcuni FANS, o infiammatori non steroidei
(nello specifico, i principi attivi celecoxib, diclofenac,
ibuprofene, naprossene), con il ricovero per scompenso cardiaco
in oltre 330 mila persone con diabete. Complessivamente, circa
il 7% dei pazienti si ammalato di scompenso nel corso dello
studio. Le probabilità sono però risultate più alte in quanti
avevano assunto i FANS. In particolare, è risultato che l'uso di
questi farmaci aumentava del 43% il rischio di ricovero; i
maggiori aumenti del rischio erano associati all'uso di
diclofenac e ibuprofene (con un aumento del rischio
rispettivamente del 48 e del 46%). A rischiare di più erano i
pazienti con più di 65 anni e quelli che non avevano un buon
controllo del diabete, specie se assumevano molto raramente i
farmaci antinfiammatori.
"Si tratta di uno studio osservazionale e non possiamo
concludere che i FANS causino insufficienza cardiaca nei
pazienti con diabete di tipo 2", , afferma in una nota il primo
autore dello studio, Anders Holt. "Tuttavia, i risultati
suggeriscono che un potenziale aumento del rischio di
insufficienza cardiaca dovrebbe essere preso in considerazione
quando si considera l'uso di questi farmaci".
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