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Jeep Gladiator Overland, la forza estrema diventa bellezza

Jeep Gladiator Overland, la forza estrema diventa bellezza

Gigante da 5,6 metri, facile da guidare ed economico da gestire

ROMA, 07 maggio 2022, 15:05

Andrea Silvuni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Guidare il pick-up Jeep Gladiator in una qualsiasi area urbana dello Stivale (è lungo 5,59 metri e pesa oltre 2.400 kg) è un po' come entrare con un elefante in un supermercato o nel classico negozio di cristalleria: richiede molta attenzione, sicuramente attira gli sguardi ma non è detto che non sia divertente.
    Non appena il fantastico sistema di sorveglianza della zona attorno al veicolo avverte che la situazione è sotto controllo e che la strada (o il viottolo di campagna) non presentano ostacoli, allora Jeep Gladiator può mostrare tutta la sua unicità, la sua forza e - esattamente come avviene quando proporzioni e muscolatura sono perfettamente equilibrate - la sua bellezza.
  

  Eh sì, perché dopo l'iniziale preoccupazione di realizzare uno dei test della nostra serie Provate da Ansa Motori con un mezzo fuori norma e (erroneamente) fuori dalle possibilità dei normali utenti cittadini, ci si accorge che muoversi con il primo pick-up della storia moderna di Jeep non è solo una esperienza da non dimenticare, ma è anche molto bello.
    Guidare Gladiator è, se vogliamo, un ritorno a quel passato in cui ruote, sospensioni, grinta e rombo del motore, reazioni dello sterzo erano elementi identicamente dotati di propria personalità, obbligando quindi a ricreare quel rapporto tra uomo e mezzo meccanico che i suv dotati di 1000 Adas e di propulsione elettrificata non si sognano nemmeno di richiedere.
    Jeep Gladiator - a patto di poter spendere 58.434 euro più Iva e altre imposte, che sono il ticket di accesso al modello Overland oggetto del nostro test - è un veicolo da 'conquistare' anche da fermo, visto che per mettersi al volante occorre salire sul predellino e tirarsi a bordo con l'aiuto di un grande maniglione. Una volta a bordo, e ritrovata senza difficoltà (ad esclusione forse dei comandi degli alzacristalli elettrici) la stessa funzionalità in perfetto stile off-road della Jeep Wrangler, Gladiator comporta un minimo di assuefazione non tanto per le manovre su strada aperta ma nel 'rapporto' con gli altri veicoli e alcune infrastrutture o arredi urbani.
    La cosa non è impegnativa più di tanto, sia per i sensori e le telecamere di controllo, sia per l'inaspettata maneggevolezza dello sterzo e la perfetta risposta dei freni, anche a bassa velocità. Ricordiamo che Gladiator utilizza un nuovo telaio in acciaio altoresistenziale più lungo di 78 cm più lungo di quello di una Wrangler a 5 porte, e propone un passo allungato di 48 cm. Quest'ultima caratteristica, unita al posizionamento del cassone in posizione arretrata rispetto all'assale posteriore, consente una migliore distribuzione del peso e una guida più fluida anche con carico a bordo.
    Si viaggia, come in tutti i pick-up doppia cabina, con un tradizionale cassone in acciaio alle spalle, ideale per trasportare ogni genere di attrezzatura sportiva o di carico.
    Quando è presente il telo di chiusura, i bagagli sono perfettamente protetti dalle intemperie. Il portellone a 'libro' è invece in alluminio ed ammortizzato, permettendo un facile accesso in questa zona ad alta fruibilità.
    Quasi inutile esaltare le prerogative del sistema di trazione 4x4 Command-Trac che prevede una scatola di rinvio a due velocità (con rapporto delle marce ridotte pari a 2,72:1) e si avvale di assali anteriore e posteriore Dana 44 heavy-duty di terza generazione con rapporto posteriore al ponte pari a 3,73.
    Il sistema prevede le quattro modalità di guida 2H (High - a due ruote motrici); 4H Auto (High - a quattro ruote motrici Full-Time Active On-Demand); 4H Part-Time (High - a quattro ruote motrici Part-Time) e 4L (a quattro ruote motrici con marce ridotte).
    Il risultato è una capacità di andare praticamente dovunque con la sola limitazione dell'ingombro della carrozzeria - visto che i nostri Appennini non sono le praterie del Nevada - e della massa complessiva, un dato questo di cui tener conto passando su ponti o terrazzamenti.
    La 'forza' della tipica carrozzeria Jeep - che come nella Wrangler permette di essere smontata, eliminando anche il tetto e le porte - è perfettamente assecondata dal carattere del motore 3.0 MultiJet II V6 da 264 Cv e 600 Nm di coppia, uno dei migliori turbodiesel oggi sul mercato. Dotato di serie del sistema ESS Engine Stop-Start) è abbinato a un cambio automatico a 8 marce, progettato specificamente per la gestione della maggiore coppia erogata e per ottimizzare la potenza del motore sui percorsi off-road, mantenendo comunque un'erogazione fluida ed efficiente alle velocità autostradali. Lo spunto, grazie ai 600 Nm, è notevole già a bassi regimi, e questa vivacità dinamica suggerisce però di fare attenzione quando ci si muove nel traffico perché l'accelerazione può essere migliore (e di parecchio) rispetto a molte altre auto, ma occorre poi tener conto anche degli inevitabili rallentamenti.
    Il consumo è evidentemente influenzato dallo stile di guida, ma con il piede leggero e il cassone vuoto non si discosta da 9,5-10 litri per 100 km. 

 

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