Torna libera la professoressa
Lara Trucco, ex protettrice dell'Università di Genova, ma per
una mancata notifica non può ancora uscire. Lo ha deciso il
giudice Riccardo Ghio, su parere favorevole del pm Francesco
Cardona Albini. Trucco era finita ai domiciliari il 10 giugno
nell'ambito dell'inchiesta della procura su presunti concorsi su
misura per amici e parenti al dipartimento di Giurisprudenza
dell'Università di Genova.
"La docente - denunciano in una nota i legali, gli avvocati
Maurizio Mascia e Gennaro Velle - è tuttora trattenuta agli
arresti domiciliari per la mancata esecuzione dell'ordinanza di
revoca della misura cautelare da parte dei carabinieri di
Sanremo. Questi ultimi, infatti, pur avendo ricevuto ieri
stesso, di buon mattino, il provvedimento del Tribunale che ha
rimesso in libertà la Trucco, a tutt'oggi non le hanno ancora
effettuato la notifica dell'atto, senza la quale la donna, se
uscisse di casa, rischierebbe di essere accusata di evasione. A
nulla sono valsi i solleciti inoltrati sia dalla cancelleria del
gip di Genova, che da noi".
I legali anno preannunciato una denuncia per omissione di
atti d'ufficio "dopo aver protestato, tempo fa, perché l'udienza
davanti alla Corte di Cassazione per la decisione sulla
legittimità dell'arresto era stata fissata inizialmente per il
20 settembre prossimo, ben oltre i 30 giorni consentiti dal
codice di procedura. Ora il nuovo, gravissimo ritardo, questa
volta da parte della polizia giudiziaria, in una vicenda
delicatissima, nelle cui carte è emerso a più riprese anche il
nome del ministro della Giustizia, Marta Cartabia. Lara Trucco
si è rivolta anche alla Cedu per la violazione dei suoi diritti
fondamentali di libertà".
Secondo le fiamme gialle i bandi universitari sarebbero stati
cuciti su misura per favorire un candidato piuttosto che un
altro attraverso un sistema di concorsi pilotati. L'inchiesta
era nata dalla denuncia dell'avvocato Caterina Corrado Oliva,
esclusa da un concorso.
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