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Ambiente: metodo Peccioli per bonifica inquinamento Keu

Redazione ANSA PECCIOLI (PISA)
(ANSA) - PECCIOLI (PISA), 17 NOV - Il paese di Peccioli (Pisa) per la bonifica dei terreni inquinati dal keu, gli scarti inquinanti delle lavorazioni delle concerie di Santa Croce, è un modello di sostenibilità al punto da essere citato in un articolo di una rivista internazionale specializzata nel quale si illustra il piano di decontaminazione in un articolo di più estensori e legato al dipartimento di ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell'Università di Pisa.

"Nella realizzazione di scuderie e attrezzature connesse - spiega una nota del Comune di Peccioli - è stato utilizzato materiale riciclato con alte concentrazioni di sostanze pericolose, tra queste in particolare il cromo. Una situazione di emergenza che ha portato l'amministrazione a effettuare ulteriori indagini sul terreno per tutelare la salute pubblica".

Le indagini ambientali, viene spiegato, "fortunatamente non hanno evidenziato segni evidenti di contaminazioni dei terreni al di sotto dei riporti e neppure delle acque sotterranee, ma il Comune ha comunque messo in atto, nel più breve tempo possibile, una serie di attività finalizzate a impedire qualunque tipo di rischio concreto di contaminazione ambientale, caldeggiando la bonifica del sito". Per questo il team autore dell'articolo ha sviluppato un'analisi costi-benefici finalizzata a valutare, tra i diversi scenari possibili, quale fosse quello più idoneo dal punto di vista ambientale, esaminando tre scenari: lo scenario 0, nel quale non è sostanzialmente previsto alcun intervento, lo scenario 1 che prevede la rimozione del materiale pericoloso, e lo scenario 2 con messa in sicurezza permanente ma lasciando il materiale nel sito, che è poi stato valutato il migliore, prosegue il Comune, "rispetto a 12 tipologie di impatto ambientale: questo studio costituisce, dunque, una sorta di linea guida per i futuri interventi di gestione delle problematiche collegate al Keu" e il progetto è stato approvato anche da Regione Toscana, Arpat e Asl Toscana Nord Ovest.

(ANSA).

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