Enea partecipa al progetto Ue da 2,5
milioni di euro per accelerare la diffusione delle Comunità
Energetiche Rinnovabili (Cer) su scala locale, nazionale e
europea. L'Italia "ha un grande potenziale di sviluppo di questa
nuova forma di associazione 'energetica' volontaria, che
potrebbe arrivare a circa 130mila comunità", spiega Gilda Massa,
ricercatrice del Laboratorio Enea di Cross Technologies per
distretti urbani e industriali.
In Italia, l'Enea (Agenzia per le nuove tecnologie, l'energia
e lo sviluppo economico sostenibile) ha individuato la comunità
energetica di Magliano Alpi (Cuneo) come best practice da
esportare in Europa.
Nel renderlo noto nell'ultimo numero online di Eneainform@,
l'Agenzia spiega che il proprio supporto prevede tra l'altro di
identificare "barriere, opportunità, misure e soluzioni
tecnologiche specifiche per ogni contesto geografico", che è
anche obiettivo del progetto Ue Come Res, finanziato dal
programma Horizon2020 con 2,5 milioni di euro.
Enea è tra i partner di ricerca "per facilitare lo scambio di
esperienze e il trasferimento di buone pratiche verso contesti
territoriali 'meno avanzati'. Nel progetto sono coinvolti 16
partner di nove Paesi europei, ognuno si trova in differenti
stadi di recepimento della direttiva europea Red II sulla
promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili e, di
conseguenza, a un diverso livello di sviluppo e diffusione delle
Cer", spiega l'Agenzia.
Per accelerare il processo, è prevista la presentazione di
best practice nazionali a gruppi di esperti provenienti dalle
cosiddette learning region, ovvero realtà estere in cui il
processo di creazione delle Cer è in fase iniziale e, dunque,
c'è l'interesse ad apprendere, da una 'regione modello',
l'esperienza di successo.
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