"Le richieste di connessione alla
rete elettrica e le autorizzazioni all'installazione di impianti
(a fonti rinnovabili, n.d.r.) non dipendono in alcun modo
dall'entrata in vigore del decreto sulle aree idonee, di
prossima emanazione. Questo non solo è quanto è stabilito dalla
legge che definisce il concetto di aree idonee (d.lgs 199/2021),
ma è anche dimostrato dai numeri". Inoltre "la stessa legge ha
già previsto un'ampia serie di zone considerate immediatamente
idonee, che dunque sono già oggi operative e utilizzabili". Lo
scrive il MiTE in un comunicato.
"I dati Terna registrano che ad oggi sono già stati sbloccati
circa 11 GW - precisa il Ministero -. La maggior parte (9,5 GW)
verrà messa in esercizio nei prossimi mesi e nel 2023. Si tratta
di dati in forte controtendenza rispetto al passato: gli
impianti entrati in esercizio nel 2021 raggiungevano soltanto
1,3 GW, e nel 2020 non avevano neppure superato gli 0,8 GW".
Sull'adozione del decreto sulle aree idonee, prosegue il
MiTE, "è in corso un serio confronto, che coinvolge tutte le
amministrazioni interessate per bilanciare i diversi interessi
pubblici e mediare tra i differenti orientamenti sui criteri di
localizzazione. Il frutto di questi mesi di lavoro è a un
elevato livello di maturazione, ma richiede delle scelte
politiche, anche da parte di certo mondo ambientalista".
"Le procedure che riguardano le rinnovabili - conclude il
Ministero - richiedono il coinvolgimento di numerosi soggetti,
il bilanciamento di differenti interessi e bisogni e
approfonditi studi tecnici. Sono tutte attività complesse, che
richiedono tempo e che non possono essere tralasciate o piegate
per soddisfare pretese dettate da facili ideologismi".
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