Il governo potrà sostituirsi ai
Comuni che non fanno gli impianti di smaltimento dei rifiuti,
nominando un commissario per realizzarli. Lo prevede il Dl Aiuti
ter, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.
"Nei procedimenti autorizzativi non di competenza statale -
si legge all'articolo 23 del Decreto legge - relativi a opere,
impianti e infrastrutture necessari ai fabbisogni impiantistici
individuati dal Programma nazionale per la gestione dei rifiuti
e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ove l'autorità
competente non provveda sulla domanda di autorizzazione entro i
termini previsti dalla legislazione vigente, il Presidente del
Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della
transizione ecologica, assegna all'autorità medesima un termine
non superiore a quindici giorni per provvedere". "In caso di
perdurante inerzia - prosegue il Dl -, su proposta del
Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro della
transizione ecologica, sentita l'autorità competente, il
Consiglio dei ministri nomina un commissario ad acta, al quale
attribuisce, in via sostitutiva, il potere di adottare gli atti
o i provvedimenti necessari".
La nuova norma applica agli impianti di smaltimento rifiuti
quei poteri sostituivi del governo che sono già stati attribuiti
in materia di fonti di energia rinnovabili. Il Consiglio dei
ministri può avocare a sé le procedure autorizzative per le
centrali eoliche e fotovoltaiche, spesso bloccate da veti
paesaggistici delle Soprintendenze del Ministero della Cultura,
e autorizzarle autonomamente.
Proprio ieri il Cdm ha sbloccato l'iter di 6 parchi eolici,
a Ferrandina (Matera), Cerignola e Stornara (Foggia),
Manfredonia (Foggia), Ascoli Satriano (Foggia), Acquaviva delle
Fonti e Casamassima (Bari), Ittiri e Villanova Monteleone
(Sassari).
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